Come rinvasare un Cactus senza pungersi?

Sembra strano parlare di rinvaso per i nostri cactus; nel nostro immaginario non hanno bisogno di nulla se non di rare innaffiature.

In realtà anche il cactus, come ogni altra pianta, ha bisogno di un rinvaso periodico, anche se non in modo frequente come le altre piante.

Il grosso problema consiste però nelle spine che ci impediscono di toccarlo e quindi figuriamoci di rinvasarlo.

Niente paura! Ti spiego un metodo semplice e sicuro per rinvasare i tuoi cactus senza pungerti: tutto quello che ti serve è del semplice polistirolo.

Vediamo insieme come rinvasare un cactus senza pungersi e cosa occorre.

Quando rinvasare?

Generalmente ogni specie di cactus ha periodi di stallo tra un’invasatura e l’altra molto lunghi, dai due ai quattro anni.

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Ti accorgerai che è giunto il momento per rinvasare il tuo cactus quando le sue radici cominceranno a fuoriuscire dai fori di drenaggio sul fondo del vaso.

Un altro campanello d’allarme riguarda la grandezza della corona del cactus: quando raggiunge il bordo del vaso allora è il momento di dare una nuova casa alla tua pianta. Questo però accade con meno frequenza.

A fine inverno o all’inizio della primavera, quando le giornate cominciano ad essere soleggiate e meno umide è il momento giusto.

Prepara il necessario

Devi necessariamente preparare un vaso, del terriccio adatto e l’elemento principale: il polistirolo.

Il vaso

Devi scegliere un vaso che abbia un diametro solo di 5 cm in più rispetto a quello da cui hai rimosso la pianta.

Se un vaso è troppo grande, il terreno finirà per trattenere più acqua. Quest’acqua può permanere intorno alle radici e alla fine farle marcire.

Il terriccio

Una buona miscela drenante ricca di materiali grossolani è la formula ideale per avere un substrato che mai e poi mai resta zuppo.

Ti occorreranno lapilli, pomice, carbone vegetale e del terriccio per cactaceae.

Prepara il polistirolo

La preoccupazione più grande per un rinvaso di un cactus riguarda la difficoltà dovuta alla presenza di spine.

Procurati del polistirolo da utilizzare come protezione per le tue mani.

Procedimento

La prima cosa da fare è mettere le tue mani in sicurezza. Prendi i pezzi di polistirolo e circonda la corona del tuo cactus facendo in modo di far penetrare le spine nel polistirolo.

In questo modo creerai un imballaggio e potrai maneggiare il cactus senza alcun problema.

Ripulisci l’apparato radicale

Tira fuori il cactus dal vaso e ispeziona le radici. Devi necessariamente ripulire l’apparato radicale da radici marce. Le riconoscerai dal colore marrone scuro o nero e dalla consistenza viscida.

Con cesoie ben disinfettate potale e nel caso nebulizza l’intero apparato con dell’acqua ossigenata, così da disinfettare qualora vi siano infezioni.

Fai asciugare le radici per almeno 24 ore, tenendo l’apparato radicale fuori dal vaso, possibilmente ripulito per bene dal terriccio.

Metti a dimora

Metti uno strato di ghiaia sul fondo del vaso e qualche centimetro della miscela realizzata precedentemente e poi, sempre afferrando il polistirolo che contiene la corona del cactus, riponilo nel vaso nuovo.

Tenendo il cactus al centro, ricopri per bene l’apparato radicale, senza fare pressione né sul cactus né sul terriccio appena messo. Compattarlo potrebbe comprimere le radici. Puoi semplicemente dare dei colpetti al vaso per fare in modo che si ammassi per bene.

Ora puoi sfilare via il polistirolo dalle spine e avrai rinvasato il tuo cactus in modo sicuro sia per le tue mani che per la sua corona di spine.

Innaffia

Aspetta fino a una settimana prima di innaffiare il cactus in modo che possa continuare ad asciugare e a riprendersi.

Il rinvaso è comunque un passaggio delicato che se non effettuato in modo corretto può causare stress persino ad una pianta resistente come un cactus, soprattutto per quando riguarda le innaffiature.


Photo Credits:

Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Giuseppe Iozzi
Giuseppe Iozzi
Nato a Napoli. Psicologo, col pollice verde. Ascolto i pazienti per professione, parlo alle piante per passione.