Cosa fare se l’Albero di Giada è stato danneggiato dagli agenti atmosferici

L’inverno non è solo freddo ma potrebbe essere caratterizzato da condizioni atmosferiche particolarmente violenti.

Per l’albero di giada potrebbero esservi seri problemi e quando questo accade occorre sapere come intervenire.

Vediamo insieme cosa fare se l’albero di giada è stato danneggiato da agenti atmosferici violenti come pioggia, grandine e vento.

Valuta i danni

L’albero di Giada quando è in piena salute ha foglie vigorose e dalla consistenza turgida.

La pioggia continua può aver rammollito le foglie rendendole flosce e raggrinzite tanto da false sembrare marce. Persino i rami tendono a rammollirsi e pendere verso il basso poiché i tessuti sono compromessi.

La grandine violenta può aver danneggiato le foglie che possono presentare anche macchie scure, un colore del tutto insolito per l’albero di Giada.

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Foglie con vistose spaccature possono essere proprio un tipico danno dovuto alla frequente e improvvisa successione di temperature che hanno consentito ai tessuti di espandersi e contrarsi in poche ore.

Puoi prevenire

La cosa più semplice da fare dovrebbe essere spostare l’albero di giada in un luogo riparato, ma attenzione a questi improvvisi spostamenti, potresti sottoporre la pianta a sbalzi termici importanti.

Tieni all’asciutto la pianta utilizzando teli in plastica che possano evitare di far bagnare la chioma e tutto il corpo della pianta per giorni facilmente può marcire o ospitare parassiti.

In questo modo eviterai che il terriccio si inzuppi d’acqua e che col tempo possa faticare a drenare vista la pioggia battente continua, che in alcuni periodi dell’anno può andare avanti per giorni.

Il terriccio deve essere particolarmente drenante, ricco di materiali grossolani così che l’acqua possa scivolare via senza restare nella miscela a lungo rendendola zuppa.

Assicurati inoltre che la miscela non sia eccessivamente compatta o questo potrebbe essere controproducente nel momento in cui si bagna.

Questa forma di tutela puoi effettuarla sia se le coltivi in vaso, al momento della messa a dimora, sia se coltivate in piena terra, circondando l’apparato radicale di materiale grossolano.

Riparare danni fisici

I danni causati da una tale condizione, quando sono fisici, cioè, caratterizzati da marciume o da spaccature vistose, sono irreparabili.

In questo caso occorre aspettare che le temperature siano propizie, quindi miti, per consentire che produca nuova vegetazione e quindi nuove foglioline grassocce.

Ripulisci la chioma da tutte le parti ormai secche, molli, rami e foglie dall’aspetto necrotico con macchie nere. Ricorda di utilizzare sempre strumenti ben disinfettati per evitare di arrecare danno alla pianta.

Le cure per una ripresa

Tutt’altro invece se possono riguardare la forma o la consistenza delle foglie, che può essere modificata proprio con un supporto adeguato.

Le innaffiature vanno gradualmente riprese per riuscire ad idratare le radici e i tessuti che hanno bisogno dei nutrienti disciolti nel terriccio.

Tanta luce

Qualsiasi sia la sua attuale posizione, devi assicurarti che l’albero di Giada da ora in avanti possa godere di un’esposizione ideale, con una luce tale che la pianta possa riuscire a rinvigorirsi accumulando le energie che serve tramite la luce.

Comincia a dargli una posizione a sud per i primi mesi primaverili per poi spostarla ad est o i raggi del sole estivi nelle ore centrali potrebbero fare ulteriori danni.

Rinvaso postumo

Il rinvaso non va effettuato immediatamente o corriamo il rischio di infliggere alla pianta il colpo di grazia poiché già sta vivendo una condizione di profondo stress.

Un rinvaso immediato va effettuato solo se il terriccio è zuppo e fatica ad asciugarsi, segno di un terriccio esausto ormai.

 Dopo qualche giorno dall’accaduto portalo all’asciutto, tira fuori l’apparato radicale e ripuliscilo per bene con un fungicida, per evitare che possano svilupparsi infezioni sin da subito.

Rinvasa con una miscela asciutta e ben drenante e da questo momento in poi evita di innaffiarlo finché le foglie riprendono vigore.

Uso un antiparassitario

Devi pensare che la pianta viene colpita spesso in modo molto violento e nonostante il suo portamento viene spesso ferita, le foglie rotte.

Se le foglie si rompono questo comporta delle ferite vive ed aperte e la fuoriuscita di succhi vegetali attira i parassiti.

Questo è proprio una delle conseguenze delle grandinate che non si limita alla rottura delle foglie e delle parti molli della pianta ma espone le piante ai parassiti.

A seguito di una grandinata dopo aver controllato i danni alla chioma io utilizzo degli antiparassitari in modo preventivo, anche blandi e non aggressivi.


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Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Giuseppe Iozzi
Giuseppe Iozzi
Nato a Napoli. Psicologo, col pollice verde. Ascolto i pazienti per professione, parlo alle piante per passione.