Come tenere la Dipladenia al riparo dal Freddo

Alcune piante come la dipladenia necessitano di protezione quando le temperature cominciano ad irrigidirsi.

Ciò che va protetto non è solo la chioma, come potrebbe pensarsi, ma la pianta va protetta in ogni sua parte, anche quello che si trova nella terra, quindi il suo apparato radicale.

Ti spiego quali possono essere le conseguenze dovute al freddo per la dipladenia e cosa faccio io per proteggerla in questi casi.

Quali possono essere i danni?

La dipladenia mostra alcuni danni dovuti proprio al freddo e lo fa partendo proprio dalle foglie che cominciano a cambiare colore assumendone uno molto scuro. Si tratta delle tipiche bruciature da freddo.

Potrebbero cominciare a spaccare le foglie, rottura che si verifica a seguito dello sbalzo termico tra il giorno e la notte: i tessuti si restringono e si dilatano a seconda della temperatura e questo può farle spaccare.

Le foglie potrebbero cominciare ad apparire abbassate o molli, sintomo non solo di eccessiva umidità ma di congelamento.

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Effettua una pacciamatura

La pacciamatura è ciò che serve per isolare le radici della dipladenia dal freddo, senz’altro una delle parti più importanti della pianta che le consente di nutrirsi.

Questa tecnica è utile quando la pianta si trova in piena terra e non è quindi possibile spostarla o metterle al riparo.

Applica uno strato di pacciame di almeno 2 cm così da creare un buon isolante.

Lascia qualche centimetro di distanza dal corpo centrale della pianta così che il calore possa circolare nelle ore del giorno meno fredde.

Puoi utilizzare argilla espansa

L’argilla espansa è il materiale grossolano per eccellenza, in grado di trattenere l’umidità e favorire il drenaggio d’acqua.

Garantisce la protezione dagli sbalzi termici spesso causati dall’ambiente o da un errata esposizione, creando un microclima stabile.

Puoi utilizzare corteccia

La corteccia è in grado di dissipare l’umidità e assorbirla prevenendo il marciume delle radici. Decomponendosi, offre nutrienti al suolo fungendo da ammendante.

Molti tipi di cortecce inoltre contengono componenti antisettiche e antibatteriche.

La corteccia utilizzata deve avere poca resina per non attirare agenti patogeni e larve pronte a nutrirsene.

Puoi usare foglie secche

Un materiale organico perfetto da sfruttare è caratterizzato dalle foglie secche, cadute e depositate nelle nostre aiuole.

Non dobbiamo fare altro che ammassarle sullo strato di terriccio e badare che non vi siano depositi fungini o tracce di malattie parassitarie.

Ricoprila con un telo

Puoi proteggere la dipladenia utilizzando un telo, riciclando anche lenzuola già usate o i classici teli antipioggia.

Prima di stendere il tessuto, posiziona diversi paletti intorno alla pianta in modo che, quando la copri crei una struttura simile a una tenda da campeggio ed il telo non aderisca alle foglie, soprattutto se di plastica.

Tira giù queste coperture al mattino presto, soprattutto se si tratta di una giornata di sole, lasciando che la dipladenia goda della luce e del tempore delle poche ore di sole tiepido dei mesi freddi.

Riparala in una zona meno esposta

Se tieni in vaso la dipladenia puoi anche spostarla. Ricorda che quelle in vaso potrebbero maggiormente risentire del freddo poiché non beneficiano di grosse quantità di terra che possa isolare le radici dal freddo.

Provvedi a spostare la dipladenia in un luogo che non sia troppo caldo per evitarle improvvisi sbalzi termici.

Se la sposti all’interno, ricorda di controllarla minuziosamente per evitare che eventuali parassiti possano infettare le piante in casa. Solitamente la dipladenia accoglie gli afidi.


Photo Credits:

Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Giuseppe Iozzi
Giuseppe Iozzi
Nato a Napoli. Psicologo, col pollice verde. Ascolto i pazienti per professione, parlo alle piante per passione.