È tempo di questi parassiti sull’Albero di Giada e li combatto con questi rimedi

Combattere i parassiti sull’albero di Giada per qualcuno potrebbe diventare una vera e propria missione.

In questo caso, ti fornisco dei rimedi fai da te in base al parassita in questione, dei modi differenti di combattere ciascun parassita che durante tutto l’anno può affliggere la chioma dalle foglie grassocce della giada.

Ti spiego quali rimedi preparare per i parassiti più agguerriti dell’albero di giada.

Rimedio a base di aglio per afidi

Utilizzo in dose massiccia l’aglio per combattere un parassita succhiatore assai vorace con l’albero Di Giada. Sto parlando degli afidi.

Gli afidi si rintanano soprattutto sugli steli e le foglie giovani, appena nate perché ancora tenere e malleabili a tal punto da consentire agli afidi di pungerle risucchiando la linfa. Anche se piccoli puoi individuarli dal loro colore verdastro.

Un problema indiretto delle infestazioni di afidi, è causato dagli escrementi di questi parassiti, chiamati melata, che rendono le foglie umide e appiccicose e attirano muffe e funghi.

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Dopo aver ispezionato accuratamente la pianta mettila in quarantena poiché questi parassiti non volano e faticano a spostarsi tra una pianta e l’altra se sono lontane.

Puoi cominciare a rimuoverli manualmente ripulendo le foglie e le parti attaccate, e ricorrere a spray fai da te a base di pomodoro o di aglio.

Metti a macerare in mezzo litro d’acqua un trito di 30 grammi di pepe e 4 spicchi di aglio, per almeno 12 ore. Filtra il tutto e con uno spruzzino nebulizza tutto l’apparato fogliare abbondantemente.

Puoi ricorrere a pesticidi specifici se l’infestazione è diffusa.

Rimedio con olio di Neem per cocciniglia e ragno rosso

I rimedi oleosi sono un vero e proprio toccasana per la pianta quando è affetta da un parassita specifico, la cocciniglia ed il ragnetto rosso, che ne restano soffocati.

La cocciniglia è il parassita che meglio si adatta alle condizioni di coltivazione ideale della Giada ed è anche il parassita più difficile da tenere sotto controllo.

Possono provocare non solo una perdita di vigore generale delle foglie macchie su tutte le foglie aghiformi. Inoltre, è possibile che attacchi ogni parte della pianta, persino il fusto della giada, rintanandosi là dove vi sono i tagli delle potature precedenti.

La prima cosa da fare in questi casi è ispezionare accuratamente la pianta in ogni sua parte.

Poi ricorri ad un panno imbevuto di alcol per dissolvere letteralmente la cocciniglia sulle foglie.

Puoi nebulizzare acqua e alcol e aiutarti con un cotton fioc nelle varie insenature della pianta, come ad esempio all’attaccatura delle foglie.

Olio di Neem o olio bianco, da nebulizzare solo se la giada  non è esposta al sole diretto per evitare di peggiorare la situazione e bruciare e foglie.

Ripeti questo trattamento a distanza di 10-14 giorni fino a quando il problema non è risolto.

Come ultima spiaggia, se l’infestazione fosse estesa potrebbe essere il caso di utilizzare un insetticida sistemico.

Il ragnetto rosso quando attacca la Giada rende le foglie ricoperte di puntini gialli sulla parte superiore. Creano inoltre delle ragnatele sotto le foglie.

Puoi passare un pezzo di carta sotto la foglia per capire se ci sono ragni rossi poiché questi lasceranno delle piccole linee rosse sulla carta.

Trappole della birra per lumache

Conosci le lumache rosse? Queste divoratrici seriali, spesso prive di guscio proliferano negli ambienti più umidi e caldi.

In estate, quando le temperature sono più alte, sbucano dal terriccio, prive di guscio e si nutrono di ogni parte della pianta.

Potrai coglierle sul fatto proprio nelle ore notturne, quelle più fresche e liberartene catturando quelle che vedi e preparando la famosa trappola della birra

Essendo attratte dal profumo della birra, puoi posizionare il fondo di un vasetto da yogurt nel terriccio con della birra all’interno; le lumache vi cadranno all’interno annegando.

Puoi usare anche dei gusci d’uovo da spargere sul terriccio o pesticidi a base di fondi di caffè.


Photo Credits:

Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Giuseppe Iozzi
Giuseppe Iozzi
Nato a Napoli. Psicologo, col pollice verde. Ascolto i pazienti per professione, parlo alle piante per passione.