I segnali che indicano che l’Acero Palmato ha gravi carenze nutrizionali

L’acero palmato, conosciuto anche come Acer palmatum, è una delle piante ornamentali più apprezzate per il suo portamento elegante e per le sue foglie dai colori vivaci, che variano dal verde brillante al rosso intenso.

Tuttavia, la sua bellezza può essere facilmente compromessa da squilibri nutrizionali.

Quando l’albero non riceve i giusti elementi dal terreno, iniziano a comparire segnali precisi, spesso sottovalutati, che indicano un malessere profondo.

Vediamo insieme quali segnali indicano carenze nutrizionali per l’acero palmato.

Declino generale della vitalità

Uno dei primi segnali che l’acero palmato manifesta quando soffre di gravi carenze nutrizionali è un generale calo della sua vitalità. La crescita rallenta visibilmente, i nuovi getti sono più deboli, sottili e meno numerosi.

Le foglie appaiono ridotte, meno turgide e più fragili al tatto. Anche il colore complessivo dell’albero può risultare spento, privo di quella brillantezza tipica di una pianta sana. Questo stato di debolezza è il campanello d’allarme che invita a indagare più a fondo sulle cause.

Cambiamenti evidenti nel colore delle foglie

Uno dei sintomi più evidenti di una carenza nutrizionale nell’acero è l’alterazione del colore delle foglie. In presenza di una carenza di azoto, ad esempio, le foglie iniziano a ingiallire gradualmente, partendo dalle più vecchie, con una tonalità giallo chiaro uniforme.

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Se invece a mancare sono elementi come il ferro o il magnesio, il giallo si concentra soprattutto tra le nervature, lasciando le venature verdi ben visibili: un segno caratteristico di clorosi. Questi cambiamenti cromatici sono veri e propri messaggi che la pianta invia per segnalare uno squilibrio interno.

Formazione di macchie

Con il peggiorare della situazione, possono comparire macchie scure o addirittura zone secche e necrotiche sulle foglie.

Questi segni sono tipici di una carenza di potassio o calcio, due elementi cruciali per la formazione delle cellule e per la resistenza ai fattori ambientali.

Le foglie iniziano a presentare piccole lesioni che si espandono, fino a compromettere intere porzioni della lamina fogliare. Questi danni riducono drasticamente la capacità della pianta di svolgere la fotosintesi, portando a un indebolimento progressivo.

Perdita prematura del fogliame

Un altro segnale piuttosto preoccupante è la caduta anticipata delle foglie. Quando l’acero palmato non riesce a sostenere il proprio apparato fogliare per mancanza di nutrienti, reagisce eliminando le foglie in anticipo rispetto al normale ciclo stagionale.

Questo meccanismo di difesa, pur permettendo alla pianta di risparmiare energia, è sintomo di un disagio profondo e può compromettere in modo significativo la sua salute a lungo termine.

Sviluppo anomalo e deformazioni

Le carenze nutrizionali si riflettono anche nella forma delle foglie e nello sviluppo dei nuovi rami. Ad esempio, in assenza di calcio, è frequente la comparsa di foglie storte, arricciate o con margini deformati.

La mancanza di azoto, invece, si traduce in uno sviluppo stentato, con nuovi germogli radi e poco vigorosi. Quando la pianta cresce in modo disordinato o non sviluppa correttamente la sua chioma, è probabile che non stia ricevendo i nutrienti di cui ha bisogno.

Come contrastare la carenza nutrizionale

Per contrastare le carenze nutrizionali e prevenire il loro insorgere, è fondamentale garantire all’acero palmato un apporto equilibrato di nutrienti nel corso dell’anno.

Il momento ideale per intervenire con la concimazione è la primavera, quando la pianta si risveglia e inizia la fase vegetativa. In questa fase, un concime bilanciato, ricco in azoto, fosforo e potassio, fornisce il supporto necessario per una crescita armoniosa e vigorosa.

In estate si può effettuare un secondo intervento, soprattutto se il terreno è povero o la pianta appare indebolita. È preferibile utilizzare fertilizzanti a lenta cessione o compost ben maturo, che nutrono la pianta in modo graduale, evitando eccessi che potrebbero risultare dannosi.

È importante non concimare in autunno inoltrato, per non stimolare una crescita tardiva poco compatibile con l’arrivo del freddo.


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Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Giuseppe Iozzi
Giuseppe Iozzi
Nato a Napoli. Psicologo, col pollice verde. Ascolto i pazienti per professione, parlo alle piante per passione.