La tua pianta ha Radici Marce? Ecco tutti i Segnali

Le radici marce, se non trattate adeguatamente, possono nuocere gravemente a qualsiasi tipo di pianta, anche la più resistente. Poiché i primi sintomi del marciume radicale si verificano sotto il terreno, quasi mai si è consapevoli del problema fino a quando non è avanzato.

Per questo motivo è bene conoscere ogni minimo segnale a cui prestare la massima attenzione e dare importanza ad ogni accenno relativo alla presenza di radici marce per correre immediatamente ai ripari e salvare la pianta.

Sapere come identificarle, conoscerne la causa e come intervenire può letteralmente salvare la tua pianta.

Ecco come riconoscere le radici marce e come intervenire tempestivamente.

Sintomi visibili

Poiché il marciume radicale colpisce in modo molto subdolo, cioè agisce in modo nascosto, attaccando tutto quanto è all’interno del vaso o sottoterra, sembra impossibile accorgersene in tempo.

Eppure, vi sono particolari campanelli d’allarme a cui spesso non diamo peso ed importanza, attribuendo ad altre cause eventuali sintomi che colpiscono la parte visibile della pianta, in particolare la sua chioma e le foglie.

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Il primo segno visibile che deve metterci in allerta è l’ingiallimento del fogliame. Foglie completamente gialle con una conseguente caduta possono essere il segno della presenza di radici marce nel terriccio.

Steli molli e fogliame cadente verso il basso è non solo un’evidenza rispetto alla presenza di radici marce ma soprattutto un chiaro segno di marciume avanzato.

Anche una crescita stentata, ridotta, lenta, con la presenza di foglie di piccole dimensioni, deformate, può essere il chiaro segno della presenza di molte radici mal ridotte e marce.

Ulteriore segnale è la presenza di muffa lungo gli steli che partono dal terriccio, che va a nozze con umidità e microorganismi che si nutrono delle radici putride e marce.

Alcuni specifici parassiti anche possono essere il segno della presenza di radici putride come le limacce, vermucoli bianchi nel terriccio, piccoli moscerini saltellanti che vediamo spuntare dal terriccio specialmente dopo le innaffiature.

Come riconoscere una radice marcia

Quello che sta accadendo davvero è per molto tempo invisibile agli occhi, poiché accade sottoterra.

Le radici hanno generalmente un colore chiaro, quasi come fossero incolore, non avendo una particolare pigmentazione e non essendo esposte al sole.

Spesso assumono una colorazione particolare solo quelle delle piante che apprezzano la presenza di radici all’esterno, come le orchidee, che sono epifite, cioè che sopravvivono anche all’esterno.

Una radice marcia è ben identificabile innanzitutto dal suo colore bruno, scuro, tendente tra il marrone il nero.

Altra caratteristica fondamentale e la sua consistenza, senz’altro molle, viscida.

Oltre all’aspetto, un apparato radicale con radici marce ha un odore molto sgradevole, ammuffito, putrido, terribilmente maleodorante.

Spesso una radice marcia è ricoperta non solo da viscidume ma anche da una patina biancastra per tutta la sua lunghezza.

Cause

Due sono le cause principali che rendono una radice marcia. La prima è senz’altro legata all’acqua. Ogni pianta gestisce la propria esigenza di umidità in base alla propria natura, dunque ciascuna in modo diverso dalle altre.

Spesso tendiamo a trattare tutte le piante allo stesso modo per cui eccessive innaffiature o innaffiature sbagliate possono far marcire pian piano le radici.

Legata alle innaffiature è anche la consistenza del terriccio, che se poco drenante, pesante, molto compatto, impedisce all’acqua di passare e scorrere via, la quale ristagna e fa marcire la radice.

Un’altra causa è un’infezione fungina, che può essere sia una causa, sia una conseguenza. Non si sa mai se è venuta prima l’infezione fungina e poi il marciume oppure se è stata l’acqua e dunque il marciume a favorire la presenza di un fungo alle radici.

In ogni caso, un fungo alle radici è causa di putrefazione, deterioramento della radice e dunque marciume.

Come intervenire

Una volta identificato il marciume radicale, è necessario determinare se la pianta può essere salvata. Se l’intero apparato radicale è già diventato molle, è troppo tardi per salvare la pianta.

Tuttavia, se esistono radici sane, bianche e solide, cerca di riportare la pianta in buona salute ripiantando in terreno fresco con un buon drenaggio.

Devi preparare le pianta per il rinvaso pulendo delicatamente le radici sotto l’acqua corrente e rimuovendo tutte le radici marroni e molli con un paio di forbici ben disinfettate.

Dopo che tutte le radici sono state potate, è il momento di nebulizzare l’apparato radicale con un prodotto fungicida. Poi lascia asciugare l’apparato radicale per una notte fuori dal vaso prima del rinvaso.

Cambia il vaso, sceglilo di un diametro di non più di 7 cm rispetto al diametro dell’apparato radicale e con fori di scolo sul fondo. Vasi troppo grandi rispetto alla pianta contengono terriccio in eccesso che spesso resta umido più a lungo.

Utilizza terriccio nuovo, una buona miscela drenante; di solito quello che acquistiamo ha già una sua percentuale di umidità per cui non bisogna innaffiare immediatamente dopo il rinvaso.


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Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Giuseppe Iozzi
Giuseppe Iozzi
Nato a Napoli. Psicologo, col pollice verde. Ascolto i pazienti per professione, parlo alle piante per passione.