Metti queste piante in casa per dire addio all’umidità

Alcune stanze della nostra casa possono essere un covo di umidità: quando ce n’è troppa, in casa possono svilupparsi muffe o possono sorgere altri problemi.

Un rimedio facile, veloce e soprattutto piacevole per far abbassare l’umidità è quello di collocare in casa alcune piante.

Molte piante, infatti, vivono meglio in un habitat dove il tasso di umidità è alto: in questi contesti, assorbono l’umidità impedendo che questa aumenti ulteriormente e mantenendola costante.

Vediamo insieme quali sono le migliori e prepariamoci a dire addio all’eccessiva umidità!

Spatifillo

Assorbe l’umidità in eccesso e filtra le spore, riducendo il rischio di muffe in casa: è lo spatifillo.

Questa pianta ha foglie grandi, color verde chiaro, e degli inconfondibili fiori bianchi. Non è particolarmente complessa da coltivare e, inoltre, le sue foglie assorbono alcune sostanze nocive presenti nell’aria come toluene, benzene, xilene, tricloroetilene, formaldeide.

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Per averla sempre sana, nebulizzate un po’ d’acqua sulle sue foglie e mantenete il terreno umido anche in inverno.

Cactus

La pianta succulenta per eccellenza: il cactus.

Tenere il cactus in un ambiente umido aiuta l’aria a riequilibrarsi, mentre la pianta cresce rigogliosa.

Innaffiate una volta alla settimana, nei mesi caldi. Ma, se l’ambiente è molto umido, innaffiate ancor più raramente.

Tenetelo sempre vicino a una finestra, in modo che assorba la luce del sole.

Sansevieria

La forma delle sue foglie, alte e solide, la rende inconfondibile: è la sansevieria, detta anche lingua di suocera.

Questa pianta purifica l’aria, assorbendo anche molta dell’umidità presente nell’habitat circostante.

Innaffiatela pochissimo: giusto quando basta per non far seccare il terreno. Inoltre, è davvero resistentissima e vive molti anni, risultando adatta anche a chi non ha troppo tempo da dedicare alle piante.

Dove metterla? Il bagno è una delle stanze più adatte per questa meravigliosa e unica pianta.

Aloe vera

Famosa per il gel contenuto nelle sue foglie, utilizzato in molti ambiti, l’aloe vera è una pianta grassa che libera l’aria dalle sostanze nocive e ne assorbe l’umidità, facendo in modo che questa resti costante.

Bagnatela poco e tenetela in un luogo luminoso per farla crescere in salute.

Prima di innaffiare, controllate lo stato delle foglie: se appaiono dure e tirate, aspettate ancora un po’.

Se, invece, sulla loro superficie appaiono delle macchioline nere, la state innaffiando troppo. Quando le macchie sono tendenti al rosso, la salute delle radici potrebbe essere stata compromessa.

Falangio

Conosciuta anche come pianta nastrino, il falangio è facile da coltivare: con le sue foglie sottili e lunghe l’ideale è coltivarla in un vaso sospeso.

Una delle sue caratteristiche principali? L’assorbimento dell’umidità che le permette di restare in salute e crescere rigogliosa.

Molto resistente, sopporta una temperatura compresa tra i 7 e i 24 °C. Se le foglie sono pallide significa che non sta prendendo abbastanza sole o che ha freddo.

Begonia

Le sue foglie screziate di rosso la rendono davvero inconfondibile: è la begonia.

Questa pianta è una delle assorbi-umidità più forti che ci siano. Mettetela in una stanza umida e, in pochi giorni, il tasso di umidità comincerà già ad abbassarsi.

Ricordate, però, che questa pianta ha bisogno di una temperatura costante tutto l’anno e che deve essere compresa tra i 18 e i 21 °C.

Se le foglie tendono a ingiallire, significa che l’avete innaffiata troppo o troppo poco, oppure che non riceve abbastanza luce solare.

Felce di Boston

Così amante degli ambienti umidi da non riuscire a sopravvivere spesso nemmeno per poco tempo in un ambiente diverso: è la felce di Boston.

Tenetela in un sottovaso pieno di sassolini e acqua e vaporizzate un po’ d’acqua ogni giorno sulle fronde.

Normalmente, la felce di Boston assume più acqua proprio dall’aria che dalle radici: ideale, quindi, per abbassare il tasso di umidità di una stanza.

Orchidea

Come può una pianta così esile abbassare il tasso di umidità? L’orchidea phalaenopsis può!

Questa pianta, infatti, proviene dalle zone tropicali ed ama gli ambienti dove l’umidità è abbastanza alta, più o meno intorno al 60%. Non a caso, l’ideale è tenerla in cucina o in bagno, che sono le stanze più umide della casa.

Soprattutto nel suo periodo di fioritura, quindi in primavera e in estate, assorbe molta dell’umidità atmosferica intorno a loro. Prendetevene cura con attenzione, non innaffiandola troppo e concimando nei giusti periodi, per farla vivere a lungo.


Photo Credits:

Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Gianluca Grimaldi
Gianluca Grimaldi
Da sempre sono appassionato di fiori e piante, di giardinaggio e di tutto quello che è "verde". Credo che la parola "ecologia" sia sinonimo della parola "futuro".