Cosa vuol dire quando l’Orchidea ha le foglie rugose?

Se ti accorgi che l’orchidea, che solitamente ha foglie turgide e dalla superficie liscia e lucida, ne mostra alcune rugose e tutte raggrinzite, allora potrebbe esserci un problema.

Qui occorre passare in rassegna alcune problematiche che riguardano la luce, l’ambiente, lo stato del bark e altri accorgimenti.

Vediamo insieme come mai l’orchidea mostra foglie rugose e come rimediare.

Ha bisogno di più luce

Faccio caso anche all’esposizione perché anche se è vero che la pianta resiste a qualsiasi forma di stress, non posso però pretendere di vederla in forma e rigogliosa.

Semplicemente sta sopravvivendo, adeguandosi al meglio alla luce che riceve ma non è abbastanza.

Le foglie non sono solo rugose, ma anche sottili e dalla colorazione chiara.

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Non hanno abbastanza energia da trarre dalla luce per crescere in forma.

In questo caso mi basta spostarla in una zona maggiormente luminosa, magari con luce diretta nelle prime ore del giorno e le foglie riprenderanno vigore.

La cadenza delle innaffiature è sbagliata

Poiché si tratta di una pianta con un substrato diverso dal comune terriccio, spesso ignoro il suo fabbisogno idrico pensando che le belle foglie carnose abbiano una riserva d’acqua inesauribile.

Questa è una delle cause principali di foglie dall’aspetto rugoso e raggrinzito.

L’attenzione alle innaffiature eccessive deve essere posta maggiormente quando fa freddo, ma solitamente avere un bark costantemente secco le cause dello stress.

È per questo che le foglie sono ridotte in questo stato, avendo attinto a tutte le riserve d’acqua si sono rinsecchite.

Di contro invece, se ritieni che bark sia costantemente umido allora potrebbe trattarsi di marciume radicale. In questo caso la soluzione più rapida al problema è quella di rinvasare la pianta cambiando completamente il terriccio.

Piuttosto che aspettare tanto tempo tra un’innaffiatura e l’altra, tanto da far seccare le radici, c’è un modo infallibile per non sbagliare e capire quando l’orchidea ha bisogno d’acqua. Ti basterà osservare il colore delle radici.

Se la radici ha un colore verde brillante vuol dire che è ancora umida. Se invece ha un colore grigiastro o argentato vuol dire che è asciutta e che puoi innaffiarla. Le puoi osservare semplicemente dal vaso trasparente.

Il bark è ormai esaurito

Il materiale potrebbe essere ormai esaurito e di facile decomposizione, soprattutto la corteccia che tende a sgretolarsi al solo tocco o essere impermeabile e ammassarsi asfissiando le radici.

Se il substrato è malmesso potresti avere alcune radici già marce.

Fai in modo di ripulire l’apparato radicale  da eventuali radici secche e avvizzite, utilizzando cesoie ben disinfettata.

Le uniche radici che devi tenere sono quelle dalla colorazione grigiastra o verde acceso: la colorazione varia solo in base al fattore umidità.

Disinfettale con una soluzione fungicida e cospargi i tagli con della cannella, un ottimo disinfettante naturale.

L’ambiente è troppo secco

Nulla di più salutare per un’orchidea se non garantirle una buona dose di umidità nell’ambiente nel quale si trova.

Come in natura, dove riesce a sopravvivere in un ambiente tropicale caldo e umido, anche alle nostre cure è in grado di sopravvivere se riusciamo a manipolare l’umidità innalzandola.

Innanzitutto, tieni sempre sotto il vaso in plastica un sottovaso con ciottoli e acqua: l’acqua nel sottovaso evaporando circonda le foglie innalzando il tasso di umidità.

Nebulizza di tanto in tanto le foglie con uno spruzzino ma bada che non vi resti dell’acqua nell’insenatura fogliare o potresti portare le foglie a marciume.

Puoi servirsi anche ti piccoli umidificatori da acquistare online: ce ne son alcuni economici e funzionali che vaporizzano acqua e assicurano umidità alle tue piante.


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Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Giuseppe Iozzi
Giuseppe Iozzi
Nato a Napoli. Psicologo, col pollice verde. Ascolto i pazienti per professione, parlo alle piante per passione.