Come e perché rinnovare il terriccio della Sansevieria

L’idea che la terra in vaso della tua sansevieria possa essere di validità eterna è una convinzione che sicuramente ha a che fare con la reputazione della pianta, ritenuta poco richiedente.

Ma anche una pianta come questa ha bisogno di un terriccio fresco e pieno di nutrienti da poter soddisfare le esigenze nutrizionali e la sana crescita.

Vediamo insieme perché e come rinnovare il terriccio della sansevieria.

Perché rinnovare la terra

Sai che il terriccio può esaurirsi? In soldoni vuol dire che esaurisce tutte le componenti nutritive e ciò che rimane invece di essere un elemento supportivo e nutritivo e solo da ostacolo.

Si ammassa sulle radici e le asfissia impedendo loro di ossigenarsi.

Foglie afflosciate possono presentare una notevole mancanza di acqua dovuta ad un apparato radicale che ormai ha occupato ogni spazio del vaso.

Foglie ingiallite mostrano una evidente carenza di nutrienti dovuto ad un terriccio ormai assente e di conseguenza assenza di materiali organici che si disciolgono con le innaffiature e nutrono adeguatamente la pianta.

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L’apparato radicale ha occupato tutto lo spazio a disposizione all’interno del vaso e cominciano a sbucare le radici dai fori sul fondo del vaso.

la pianta potrebbe non riuscire ad assorbire i giusti nutrienti di cui ha bisogno cominciando a mostrare segni di sofferenza anche sul fogliame.

Cerca di attingere dall’esterno e quindi dal fondo quei nutrienti che le mancano.

L’apparato radicale è cresciuto a tal punto da sbucare addirittura dalla superficie del vaso.

Nel frattempo, il terriccio è sceso di livello, si è ammassato e questo comporta sofferenza per la pianta. Questo comporta un terriccio ormai ridotto ed esaurito e un apianta senza nutrienti.

Quello che accade nel vaso accade in modo speculare anche sulla chioma.

Le dimensioni che non variamo e l‘assenza di nuova crescita soprattutto nei periodi di massima produzione non fanno altro che confermare che l’apparato radicale non è in grado di espandersi.

Non si tratta solo di mancanza di spazio ma anche in questo caso mancano i nutrienti essenziali.

Come rinnovare la terra

Il rinnovo del terriccio deve tener conto della tipologia di coltivazione, se in vaso o in piena terra.

In entrambi i casi è possibile ma con le dovute differenze.

Se in vaso

In questo caso ti basterà adottare una completa sostituzione del terriccio che la pianta ha ancora a disposizione.

Il momento ideale è l’inizio della primavera, durante il periodo di sua maggiore attività e vitalità.

Aggiungi al terriccio universale della torba, sabbia e ghiaia per ottenere un mix che fa proprio al caso della sansevieria.

La torba è un materiale organico ottenuto dalla decomposizione dello sfagno, o di materiale marino. Contiene una buona quantità di fosforo e potassio; La sabbia per le piante è una componente essenziale per rendere un terriccio molto drenante, ed è la componente che fa proprio al caso del mix ideale per la sansevieria.

La ghiaia funge anche da isolante per l’umidità, caratteristica fondamentale per la nostra sansevieria.

Tiro fuori l’apparato radicale dal vaso e scrollo tutto il terriccio rimasto.

Al momento del rinvaso sto attento a non far andare il terriccio nelle insenature tra le foglie che può restare umido e far marcire bulbi e foglie al momento delle innaffiature.

Se in piena terra

In questo caso potrebbe essere difficile sostituire completamente il terriccio ma è opportuno sostituire almeno la parte superficiale e prossima alla pianta.

È utile ricorrere agli ammendanti, io aggiungo una notevole quantità di sabbia e materiali grossolani, le cui particelle quando amalgamate con il resto riusciranno a garantire la famosa presenza di quegli spazi che devono ospitare nutrienti, acqua e ossigeno.

Quando parlo di materiali grossolani mi riferisco a perlite o vermiculite, ideale per un tipo di terriccio nuovo che presenta una buona dose di materia organica fresca ma che poco bada alla porosità.

Vi associo poi concimi azotati così da rinvigorire il terriccio dopo anni e fornire alla pianta proprio l’elemento principale responsabile della cura delle parti verdi, cioè l’azoto.

Puoi servirti di concimi liquidi da diluire oltre le dosi consigliate per evitare che possano bruciare le radici oppure servirti di fertilizzanti liquidi fai da te ottenuti con fondi di caffè, ricchi di azoto e altri Sali minerali e non dannosi anche se in sovradosaggio.


Photo Credits:

Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Giuseppe Iozzi
Giuseppe Iozzi
Nato a Napoli. Psicologo, col pollice verde. Ascolto i pazienti per professione, parlo alle piante per passione.