Il mese di giugno è certamente uno dei più amati da chi ha una certa predilezione per la rosa. Questo periodo, infatti, è proprio quello in cui questa pianta dà il meglio di sé in termini di fioritura e bellezza.
Tuttavia, possiamo facilmente cadere nell’errore molto comune di immaginare questo periodo come completamente sicuro e privo di rischi per la rosa. In realtà, proprio quando la rosa appare in tutta la sua bellezza, possono farsi vivi alcuni pericoli che ne mettono a rischio la sicurezza. Parliamo di parassiti, malattie e piccoli errori di coltivazione.
Insomma, non possiamo abbandonare proprio adesso la rosa a se stessa, cancellando mesi e mesi di cure preziose per farla fiorire al meglio. Vediamo quali sono tutti questi pericoli di cui abbiamo parlato e come prevenirli per tenere la pianta al sicuro.
I terribili afidi
Giugno, ahimè, è il mese in cui imbattersi nei parassiti delle piante è più frequente. Tra questi, ci sono spesso gli afidi molto ghiotti della linfa delle rose.
Questi animaletti, pur visibili a occhio nudo, sono comunque un po’ piccoli e difficili da notare. Non sempre è quindi semplici accorgersi della loro presenza in tempo.
Per liberarsi di loro, occorre quasi sempre ricorrere a un antiparassitario specifico contro i parassiti oppure all’olio di neem che va diluito in acqua e poi spruzzato sulla pianta. Tuttavia, la loro comparsa si può prevenire lavando ogni paio di settimane le foglie della pianta.
Il fastidioso oidio
L’oidio, detto anche “mal bianco”, si presenta come una patina farinosa sulle foglie e sui boccioli. Ama il caldo umido, e giugno è il suo mese preferito. Se non si agisce subito, può bloccare la fioritura e indebolire tutta la pianta. Insomma, non proprio un ottimo risultato!
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Errori di irrigazione
Irrigare una rosa sembra un gioco da ragazzi, ma a giugno – con il caldo che diventa sempre più opprimente – si rischia di esagerare o, al contrario, di lasciarla assetata. Entrambe le cose sono dannose. Troppa acqua può causare marciumi radicali e creare un ambiente perfetto per funghi e muffe. Troppo poca, invece, indebolisce la pianta e la rende più vulnerabile a parassiti e malattie.
Importante è innaffiare la rosa tenendo conto delle sue reali esigenze, aspettando che il terreno si asciughi tra un’irrigazione e l’altra e facendo sempre defluire l’acqua in eccesso attraverso i fori alla base del vaso della pianta.
La cattiva esposizione
Veniamo infine a uno dei pericoli maggiori: quello legato alla cattiva esposizione della pianta di rose.
Le rose amano il sole, sì, ma con moderazione. L’ideale è un’esposizione di almeno 5-6 ore di luce diretta al giorno, preferibilmente al mattino o nel primo pomeriggio. Il sole cocente del tardo pomeriggio estivo, specie nelle zone molto calde, può “bruciare” fiori e foglie, rendendoli secchi e scoloriti.