Ci ho messo tanto tempo ma sono riuscito a far fiorire un’Aralia e ti spiego come ho fatto

Possedevo un’aralia giapponese in casa e in fatto di fogliame mi ha sempre dato grandi soddisfazioni. Poi ne ho vista una fiorita e ho voluto provare a capire come mai la mia non lo avesse mai fatto.

Ho capito che, anche se si presentava bene alla vista non riversava in condizioni ideali in un ambiente come quello domestico per una serie di ragioni.

Questo non le consentiva di concludere il suo ciclo vitale, passando alla fioritura, principio della riproduzione.

Ti racconto quello che ho fatto per veder fiorire l’aralia giapponese.

Le fornisco umidità

Ho imparato che l’aralia ha bisogno di un apporto di umidità costante e questo riguarda anche il terriccio.

Quando parlo di umidità non intendo dire che il terriccio deve essere costantemente pieno d’acqua ma che deve restare umido con una buona capacità drenante sufficiente per riuscire a mantenere un giusto equilibrio.

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Le condizioni di stress legate alla mancata irrigazione non le consentono di completare il suo ciclo vegetativo con la fioritura e quindi la riproduzione, per la produzione poi dei semi.

Se non vuoi rispettare un programma fisso, puoi testare l’umidità del terriccio anche utilizzando le dita così da innaffiare la pianta al bisogno qualora ti accorgessi che i primi centimetri di terriccio sono asciutti.

Non la tengo più in casa

Mi ostinavo a voler tenere l’aralia in casa e questo è uno dei motivi per cui non l’avevo mai vista fiorire.

In casa durante il periodo autunnale ed invernale, il suo periodo di fioritura, quasi sicuramente c’è un ambiente molto secco, e questo è una costante almeno in casa mia visto l’utilizzo di riscaldamenti.

Se la tieni in casa ti sei mai chiesto che tipo di ambiente c’è? Probabilmente molto secco visto lo stato in cui riversa il fogliame della tua

Si tratta pur sempre di una pianta tropicale e l’umidità è fondamentale.

La proteggo dalle gelate

È vero. Si tratta di una pianta piuttosto rustica e resistente ma ricordiamo che è pur sempre una pianta tropicale e che devo necessariamente proteggerla dalle gelate invernali.

Lo faccio in diversi modi: il primo modo è quello di evitare di innaffiare quando non ce n’è alcun bisogno, soprattutto nelle ore serali quando il gelo cala e la notte potrebbe gelare le radici.

Provo a tenere la pianta in un posto del balcone più riparato, a ridosso di un muro o in un angolo protetto.

Spesso la copro con un telo in nylon durante la notte, che rimuovo poi il giorno successivo.

Tutto questo per evitare che un drastico calo di temperatura possa nuocere il regolare vegetare della pianta e quindi passare alla fioritura regolarmente.


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Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Giuseppe Iozzi
Giuseppe Iozzi
Nato a Napoli. Psicologo, col pollice verde. Ascolto i pazienti per professione, parlo alle piante per passione.