Anche se si stratta di segnali comuni, alcuni potrebbero essere un serio avvertimento dello stato di salute dell’orchidea.
Tu cosa fai quando ti accorgi di parti dell’orchidea dall’aspetto anomalo?
Vediamo insieme alcuni segnali da conoscere e trattare immediatamente quando si presentano sull’orchidea, segno di malattia o infestazione.
COSA SCOPRIRAI
Foglia gialla
Se le orchidee non ricevono abbastanza azoto e magnesio, hanno difficoltà a produrre clorofilla, ingiallendo le foglie.
Nello specifico, se le foglie cominciano ad ingiallire lungo i bordi, la pianta soffre per la carenza di azoto, magnesio o entrambi.
Nutri regolarmente durante l’estate, con miscele fai da te o fertilizzanti liquidi da immettere nell’acqua delle innaffiature ricordando di interrompere l’utilizzo di fertilizzanti, soprattutto quelli chimici, durante l’autunno e l’inverno.
Non possiamo escludere un’infezione fungina riscontrabili non solo da un ingiallimento della foglia ma anche da un cattivo odore.
Nella maggior parte dei casi, è causato da innaffiature eccessive e troppo frequenti che portano a marciume la corona o le radici.
Utilizza un paio di forbici sterili per rimuovere l’area interessata. Spruzzare la pianta con un fungicida per aiutarla a combattere i problemi fungini.
Boccioli malati
Un bocciolo malato lo riconosci immediatamente: è molto più piccolo del solito o degli altri presenti sulla stessa pianta.
La sua consistenza potrebbe risultare molle o di una colorazione più chiara del resto del corpo della pianta ed è spesso rugosa, come se stesse per rinsecchirsi.
Valuta la sua potatura così come la potatura di ogni parte che sta degenerando.
Problema di irrigazione
Le innaffiature alle nostre orchidee vanno effettuate con estrema attenzione. La cosa fondamentale è il tempismo.
Mai e poi mai dobbiamo innaffiare un’orchidea se non ha bisogno di acqua. Questo potrebbe comportar e marciume e la morte repentina della nostra pianta.
Un metodo sicuro per capire se l’orchidea ha bisogno di acqua è quello di dare un occhio alle radici attraverso il vaso trasparente.
Una radice umida ha una colorazione verde brillante, quindi non ha bisogno di acqua. Una radice asciutta e assetata ha una colorazione grigiastra quasi come se fosse avvolta in una patina.
Rispetto al come e quanto innaffiare, questo è un argomento spinoso ma anche per questo ho imparato a lasciare che sia la pianta a decidere. In che modo? Col metodo di innaffiatura per immersione.
Il bark è esausto
Un substrato ormai esaurito, si sbriciola facilmente, le parti grossolane non hanno più alcuna funzione.
In questo caso altro che fioritura, il bark va sostituito se non vuoi che l’orchidea non solo non fiorisca ma degeneri in ogni sua parte.
Punta a quattro elementi essenziali che devono essere perfettamente in equilibrio tra loro mentre prepari il mix perfetto: ottimo drenaggio, ritenzione di umidità, eccellente circolazione dell’aria e lenta decomposizione dei materiali.
Mescola a 2 parti di corteccia di pino 1 parte di sfagno, 1 parte di fibra di cocco e 1 parte di lapilli.
Serviti dell’argilla espansa per riempire solo il fondo del vaso al quale avrai precedentemente fatto dei fori su ogni parte per incrementare la circolazione dell’aria.
Insetti saltellanti nel substrato
L’umidità eccessiva è la prima causa della presenza di insetti nel substrato; questo ti dice anche che stai esagerando con le innaffiature e potresti condurre l’orchidea a marciume senza accorgertene.
Un substrato ormai esaurito, con le sue componenti grossolane in decomposizione è un campo davvero fertile per la proliferazione dei moscerini, soprattutto per il deposito delle uova e per la crescita delle larve che si nutrono proprio di questo materiale.
La presenza di altri parassiti come la cocciniglia può essere una causa della presenza dei moscerini che si nutrono della sostanza zuccherina di scarto della cocciniglia, la melata, che ricopre le foglie ma cade anche sulla superficie del substrato.