Sembra una falena in miniatura, con ali grigio-chiaro e pronta a spiccare il volo: è la metcalfa, più precisamente detta metcalfa pruinosa.
Di solito attacca piante ornamentali da siepe o rampicanti, ma anche arbustive o piante da frutto.
Quest’insetto depone le uova nella corteccia della pianta intorno al mese di ottobre. A maggio, le uova si schiudono e nascono le neanidi che raggiungono la pagina inferiore delle foglie producendo melata.
Questa è una sostanza zuccherina che non solo attira altri insetti e parassiti, ma può portare malattie come l’oidio o la fumaggine.
Gli esemplari adulti, invece, si nutrono della linfa delle piante.
Scopriamo insieme come riconoscere questo insetto e come allontanarlo per sempre dalle nostre piante!
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Importante è esaminare la pagina inferiore delle foglie a partire da metà maggio e per tutta la durata dei mesi caldi.
Proprio qui, infatti, si annidano le neanidi (le larve di questo insetto) che appaiono come piccoli bozzoli bianchi.
Da luglio a ottobre, invece, potete facilmente riconoscere gli esemplari adulti: piccole farfalle chiare grandi dai 5 agli 8 mm: di solito, si posano sulle foglie o sulla corteccia delle piante.
Anche questi producono melata.
Come eliminarla
Scopriamo adesso quali sono i rimedi più efficaci per liberarsi di questo insetto e far tornare le nostre piante in salute.
Sapone di Marsiglia
Un rimedio semplice e veloce: sapone di Marsiglia e acqua.
Potete utilizzare sia del sapone di Marsiglia solido (ne basterà qualche scaglia) sia liquido (ne bastano 25 ml). Mescolatelo a un litro d’acqua a temperatura ambiente.
Lasciate riposare per qualche minuto il composto. Poi, spruzzatelo sulle foglie.
Questo rimedio pulisce le foglie dalla melata ed elimina le neanidi. Tuttavia, non è sempre efficace nell’eliminare le uova e gli esemplari adulti della metcalfa.
Olio di neem
Una delle sostanze più efficaci nel mondo del giardinaggio: l’olio di neem.
Diluitene 3-5 ml in 500 ml d’acqua e mescolate. Poi, mettete il composto in un vaporizzatore e spruzzate sulla chioma della pianta ogni 3-4 giorni.
Questa sostanza è un pesticida naturale, ma ha anche una naturale efficacia disinfettante: previene ed elimina eventuali malattie correlate alla presenza di questo insetto.
Olio bianco
Anche se ricavato dal petrolio, l’olio bianco è privo di tutte le sue componenti nocive e, infatti, il suo utilizzo è consentito in agricoltura biologica.
Per utilizzarlo dovete seguire scrupolosamente le indicazioni di produzione. Di solito, però, lo si diluisce in un litro d’acqua e si spruzza sulla chioma delle piante.
L’olio bianco crea una patina che soffoca sia le larve che le uova della metcalfa. Inoltre, è particolarmente efficace anche contro altri parassiti tra cui la cocciniglia.
N.B: evitate di utilizzarlo in piena estate, in quanto, con le alte temperature, può danneggiare le foglie delle piante più delicate.
Poltiglia bordolese
Elimina la metcalfa e le malattie che l’infestazione di questo insetto tende a portare: è la poltiglia bordolese.
Potete acquistarla in vivaio o produrla in casa. Il procedimento di produzione fai da te non è molto agevole, in quanto bisogna utilizzare grandi quantità di prodotti e liquidi.
Questo consiste nel mescolare 1 kg di solfato di rame in 10 L d’acqua e mescolarlo al composto ottenuto dalla mescolanza di 1 Kg di calce in 90 L d’acqua.
Una volta preparata, va messa sulle piante attaccate dalla metcalfa. L’ideale è farlo qualche ora prima di un temporale: le piogge, infatti, aiutano la poltiglia bordolese a diffondersi fino alle profondità della pianta, eliminando non solo infestazioni della metcalfa, e da altri parassiti come gli afidi, ma anche malattie funginee.
Lotta biologica
Se non stiamo parlando di singole piante colpite, ma di infestazioni che colpiscono molte piante da frutto (a volte le infestazioni colpiscono un’intera piantagione), uno dei rimedi più efficaci consiste nella lotta biologica, cioè nell’utilizzo di parassiti antagonisti.
Tra questi, il migliore è sicuramente il Neodryinus typhlocybae: si tratta di un insetto molto simile a una piccola formica alata che si nutre degli esemplari più piccoli di metcalfa, liberando le piante da larve e uova.