I nemici invisibili nei vasi d’Autunno che divorano le componenti del Ciclamino

Quando le giornate si accorciano e i primi freddi autunnali si fanno sentire, il ciclamino diventa protagonista di terrazzi, balconi e davanzali.

I suoi fiori delicati colorano l’aria grigia, regalando un tocco di eleganza al giardino d’inverno. Eppure, proprio in questa stagione, la pianta più amata rischia di cadere vittima di nemici tanto silenziosi quanto distruttivi.

Sotto la superficie del terriccio, tra l’umidità e la terra apparentemente tranquilla, si muovono organismi invisibili pronti a compromettere la salute del ciclamino. Vediamo insieme quali.

I funghi del terreno

L’ambiente fresco e umido dell’autunno è il terreno ideale per la proliferazione dei funghi patogeni. Il Botrytis cinerea, noto come muffa grigia, e il Fusarium oxysporum sono tra i principali responsabili del declino improvviso di molti ciclamini.

Il primo colpisce le parti aeree, ricoprendo fiori e foglie con un sottile velo polveroso che ne arresta la crescita e li fa marcire.

Il secondo, invece, penetra nelle radici e nei tessuti interni, impedendo il corretto flusso della linfa e provocando ingiallimento e collasso della pianta. La causa più frequente di queste infezioni è l’eccesso d’acqua: un vaso costantemente umido e un drenaggio insufficiente creano le condizioni perfette per il loro sviluppo.

Per questo, è essenziale scegliere un terriccio leggero, evitare ristagni e bagnare solo quando il suolo in superficie appare asciutto.

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I parassiti invisibili

Accanto ai funghi, altri avversari microscopici possono infestare il terreno e le foglie del ciclamino. Gli acari, come il Tarsonemus pallidus, si nutrono della linfa e provocano deformazioni e scolorimenti sulle foglie più giovani, che diventano fragili e ricurve.

I nematodi, vermi microscopici che vivono nel terreno, sono ancora più insidiosi: attaccano le radici, formando piccole galle che ne ostacolano la funzione vitale.

La pianta, privata della capacità di assorbire acqua e sostanze nutritive, mostra segni di appassimento anche se il terreno è umido. Spesso l’unico modo per accorgersi della loro presenza è osservare la pianta che lentamente deperisce senza cause apparenti.

Batteri e marciumi

Tra i pericoli invisibili che colpiscono il ciclamino non mancano i batteri responsabili di gravi marciumi. Il Pseudomonas cichorii e l’Erwinia carotovora penetrano nel tubero o nelle radici attraverso piccole ferite e danno origine a processi di decomposizione che distruggono la pianta dall’interno.

Le parti colpite si presentano molli, scure e maleodoranti, segno che l’infezione è già avanzata. Una volta intaccato il bulbo, il recupero è quasi impossibile.

La prevenzione resta quindi l’unica strategia efficace: utilizzare sempre vasi puliti, attrezzi disinfettati e acqua non stagnante.

Prevenzione e difesa naturale

Proteggere il ciclamino significa prima di tutto adottare una corretta routine di cura. L’irrigazione deve essere equilibrata, preferibilmente dal basso, immergendo il vaso in un sottovaso con poca acqua per un breve tempo, così da evitare che l’acqua raggiunga direttamente il cuore del tubero.

Anche la scelta del terriccio è fondamentale: deve essere soffice, drenante e arieggiato, arricchito magari con perlite o sabbia. L’ambiente deve essere luminoso ma non esposto a correnti fredde, e il vaso va collocato in modo da favorire il ricambio d’aria.

Come rinforzo naturale, si possono utilizzare macerati di ortica o soluzioni a base di aglio e cannella, che hanno proprietà antibatteriche e antifungine, aiutando la pianta a difendersi in modo biologico.


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Giuseppe Iozzi
Giuseppe Iozzi
Nato a Napoli. Psicologo, col pollice verde. Ascolto i pazienti per professione, parlo alle piante per passione.