Fiori grandi e coloratissimi, aspetto sempre rigoglioso: è il Drosanthemum hispidum, meglio conosciuto come barba di Giove.
Si tratta di una pianta grassa con foglie piccole e rotonde e fiori simili a grandi margherite. Il suo è un aspetto cespuglioso e un po’ selvaggio che ben si adatta alla decorazione di balconi e giardini.
In molti la conoscono anche come pianta della rugiada, in quanto le sue foglie sono coperte da piccole papille simili a gocce di rugiada.
Facile da coltivare e molto diffusa soprattutto nelle zone di mare, la barba di Giove ha poche ma importanti esigenze.
Scopriamo insieme quali sono i suoi segreti.
Caratteristiche
Da cosa cominciare per conoscere la barba di Giove? Sicuramente dalla sua classificazione botanica, le sue varietà e le sue caratteristiche principali.
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In realtà, l’espressione barba di Giove è comunemente associata anche ad altre piante, tra cui il Sempervivum tectorum e lo Jovibarba globifera, entrambe appartenenti alla famiglia delle Crassulaceae.
Il Drosanthemum hispidum è una specie appartenente al genere Drosanthemum e alla famiglia delle Aizoaceae.
Tra le altre specie c’è il Drosanthemum speciosum, caratterizzato da fiori dal colore rosso.
Esposizione
Sole e niente vento: sono questi i segreti per una barba di Giove sempre in forma.
Tenetela in balcone o in giardino, a terra o in vaso, in un luogo soleggiato e all’aperto.
Se la mettete in un posto con troppa poca luce, le foglie inizieranno a diventare verde chiaro e i fiori saranno più radi.
Attenzione al vento che può indebolire la pianta e arrestare la fioritura.
Fioritura
I bellissimi fiori colorati simili a grandi margherite iniziano a spuntare a partire dalla tarda primavera, di solito a fine maggio, e la fioritura prosegue fino al mese di ottobre.
Si tratta di fiori abbastanza resistenti e che durano a lungo, sempre che non siano esposti ad habitat troppo ventosi.
Per garantire una fioritura abbondante è consigliata la concimazione.
Coltivazione e cura
Non è possibile non commettere errori nel prendersi cura di una pianta, ma è importante commetterne il minor numero possibile! Ecco come fare.
Terreno
La barba di Giove non ha particolari esigenze per quanto riguarda le caratteristiche del terriccio.
Preferibile, però, è un terreno abbastanza drenante.
Per questo, potete mescolare il terreno universale alla sabbia di fiume. Inoltre, una componente rocciosa è comunque tollerata da questa pianta.
Questa tipologia di terreno, infatti, contrasta i ristagni d’acqua e mantiene basso il tasso di umidità generale.
N.B: per contrastare i ristagni idrici potete utilizzare anche della pozzolana.
Innaffiature
Trattandosi di una pianta grassa, dovete innaffiare molto raramente.
Fatelo solo in primavera e in estate quando il terreno vi appare secco e arido. Nell’innaffiare, non bagnate le foglie o i fiori, altrimenti potreste danneggiare la salute generale della pianta.
Nei mesi autunnali e invernali, non bisogna innaffiare.
Concimi
La concimazione è importante soprattutto per garantire una buona fioritura alla barba di Giove.
Il periodo migliore per concimare è marzo–aprile, quindi un po’ prima dell’inizio della fioritura.
L’ideale è utilizzare un concime o fertilizzante liquido, ricco di azoto e potassio, da diluire in acqua e somministrare direttamente bagnando il terreno.
Come concimi naturali, potete utilizzare le bucce di banana, spargendone piccoli pezzettini sul terreno. Queste, ricche di potassio, stimoleranno la fioritura.
Potature
Potare? Sì, ma con moderazione.
Dovrete iniziare a potare il Drosanthemum hispidum solo dopo i primi 3 anni di età: prima, infatti, la pianta è ancora troppo giovane e cresce con maggior lentezza.
Potatela alla fine del periodo di fioritura, in autunno, eliminando i rami secchi, più lunghi e disordinati.
Moltiplicazione
Semina o talea: sono questi i due modi per riprodurre la barba di Giove.
Farlo per semina, però, spesso richiede troppo tempo: questa pianta, infatti, soprattutto all’inizio, cresce con estrema lentezza.
Preferibile, quindi, è moltiplicarla per talea. In tal caso, ricavate una talea da uno dei rami più giovani della pianta.
Disinfettate il taglio, bagnate la talea in un composto radicante e interratela per pochi centimetri in un terreno abbastanza sabbioso.
Tenete alcune settimane a una temperatura di 18-20 °C e in un luogo luminoso. Quando le radici si saranno sviluppate, significa che la vostra talea sta diventando una nuova pianta.
Malattie e parassiti
La barba di Giove è abbastanza resistente ma teme l’alto tasso di umidità, spesso causato dai ristagni idrici.
In caso di alta umidità, le sue radici possono marcire: lo noterete dalle foglie stranamente troppo secche.
Le infestazioni di parassiti sono molto rare. A volte, può comparire la cocciniglia che si nutre della linfa contenuta nelle spesse foglie di questa pianta.
In questi casi, limitatevi a pulire le foglie con un composto a base di aceto bianco di alcol (150 ml) e acqua (un litro).
Significato
Il nome barba di Giove, attribuito in realtà anche ad altre piante, nella cultura popolare si riferisce a questa pianta tanto da farne dimenticare il vero nome.
Quest’espressione deriva dalle papille sulla superficie delle foglie, una peluria che ricorda la barba del dio greco.
Per analogia, questa pianta assume quindi il significato di forza e vitalità.