Il Selenicereus undatus, conosciuto più comunemente con il nome di pitaya o frutto del drago, è una pianta appartenente alla famiglia delle Cactaceae che unisce un forte impatto estetico alla capacità di produrre frutti esotici dal sapore delicato.
Originario delle zone tropicali dell’America centrale, oggi è coltivato in tutto il mondo dove il clima lo consente, sia per scopi ornamentali sia per la raccolta dei suoi frutti.
Questa pianta rampicante, vigorosa e affascinante, si adatta a diverse condizioni colturali, risultando sorprendentemente versatile.
Sebbene venga spesso associato ai paesaggi tropicali, può essere coltivato con successo anche in vaso nei climi più miti o temperati, con le dovute accortezze. Oltre alla sua produttività, affascina anche per la fioritura notturna e il portamento elegante dei suoi fusti.
Vediamo insieme come coltivare il Cactus rampicante dai fiori Giganti.
Caratteristiche
Il Selenicereus undatus si presenta come un cactus epifita a sviluppo rampicante, con fusti lunghi e articolati, di un verde brillante che tende a schiarirsi con l’età o in presenza di esposizioni particolarmente intense.
I margini dei fusti sono segnati da leggere ondulazioni e piccole areole da cui emergono spine generalmente corte e poco pungenti. La crescita è rapida e può raggiungere diversi metri di lunghezza, richiedendo perciò supporti solidi su cui potersi ancorare. Nei suoi ambienti naturali tende a svilupparsi lungo alberi o rocce, mentre in coltivazione si adatta bene a strutture artificiali.
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Varietà
Nel tempo, il Selenicereus undatus è stato oggetto di numerose selezioni varietali, soprattutto in ambito frutticolo.
Le varietà oggi coltivate presentano una notevole differenza per quanto riguarda il colore della polpa, la dolcezza del frutto e la forma della buccia.
Le più note producono frutti con polpa bianca o rossa, ma esistono anche tipologie a polpa viola o rosa intensa, spesso apprezzate per l’alto contenuto zuccherino. In ambito produttivo, la scelta della varietà incide non solo sull’aspetto e sul gusto del frutto, ma anche sulla necessità o meno di impollinazione incrociata.
Alcune selezioni, infatti, sono autofertili, mentre altre richiedono la presenza di piante compatibili per garantire la fruttificazione. La scelta della varietà più adatta dipende anche dal clima, dalla gestione colturale prevista e dall’uso finale dei frutti, che possono essere consumati freschi o trasformati.
Fioritura
Una delle caratteristiche più affascinanti del Selenicereus undatus è senza dubbio la fioritura, che avviene esclusivamente di notte.
I fiori sono spettacolari, grandi e candidi, con petali che si aprono lentamente dopo il tramonto e che emanano un profumo dolce e intenso, destinato ad attirare gli impollinatori notturni come falene e pipistrelli.
La fioritura è effimera e dura solo una notte, ma può ripetersi più volte durante la stagione calda. Il fiore appassisce rapidamente al mattino successivo, lasciando il posto alla formazione del frutto, che cresce nei giorni successivi fino a raggiungere dimensioni importanti.
Esposizione
Per crescere in modo ottimale, il Selenicereus undatus necessita di un ambiente caldo, con temperature che idealmente si mantengono al di sopra dei 15 °C.
Tollera bene anche valori più elevati, purché accompagnati da una buona ventilazione. L’esposizione alla luce è un elemento cruciale per la sua salute: la pianta richiede una posizione luminosa, preferibilmente in pieno sole, anche se in estate, nelle zone più calde, può beneficiare di un’ombra leggera durante le ore centrali.
Le basse temperature rappresentano invece un fattore di rischio. Al di sotto dei 5 °C possono manifestarsi danni irreversibili ai fusti, soprattutto se accompagnati da umidità.
Coltivazione e cura
La coltivazione del Selenicereus undatus richiede attenzione ma non è particolarmente complessa. Una volta trovata la giusta collocazione, la pianta si sviluppa con forza e regolarità, producendo nuovi fusti durante tutta la stagione calda.
È importante dotarla fin dall’inizio di un supporto solido su cui possa arrampicarsi, dato che tende a espandersi in modo disordinato se lasciata ricadere.
Terreno
Il substrato ideale per il Selenicereus undatus è leggero, ben drenato e dotato di una discreta fertilità. È fondamentale evitare i ristagni idrici, che rappresentano uno dei principali pericoli per questa specie.
Un terreno sabbioso o composto da una miscela di terriccio universale, sabbia e perlite garantisce una struttura adatta sia alla coltivazione in vaso che in piena terra.
Il pH del suolo può variare dal leggermente acido al neutro, anche se la pianta mostra una discreta adattabilità anche in terreni più basici.
Scegli vasi profondi con fori di drenaggio abbondanti, sostituendo il substrato ogni due o tre anni per evitare accumuli di sali o compattamenti.
Innaffiature
Sebbene il Selenicereus undatus sia un cactus, non va trattato come una pianta desertica in senso stretto.
La sua origine tropicale lo rende sensibile alla prolungata siccità durante i periodi di attiva vegetazione, ma richiede comunque un’attenta gestione idrica. Durante la primavera e l’estate, è opportuno irrigare con regolarità, sempre attendendo che il substrato asciughi completamente tra un’annaffiatura e l’altra.
L’acqua in eccesso può causare danni gravi, soprattutto a livello radicale, con marciumi difficilmente recuperabili.
In autunno e in inverno, la pianta entra in una fase di riposo e necessita di irrigazioni molto più sporadiche, fino quasi a sospenderle del tutto nelle zone fredde. Utilizzare acqua a temperatura ambiente e, se possibile, non calcarea, contribuisce a mantenere il terreno in equilibrio. Un’irrigazione ben calibrata incide anche sulla qualità e quantità della fioritura e dei frutti prodotti.
Potatura
La potatura del Selenicereus undatus è utile non solo per contenere lo sviluppo della pianta, ma anche per stimolare una maggiore produzione di fiori e frutti.
Le operazioni vanno effettuate preferibilmente alla fine dell’inverno o all’inizio della primavera, prima della ripresa vegetativa. Si possono eliminare i fusti danneggiati, secchi o troppo allungati, cercando di mantenere una struttura equilibrata e ben arieggiata.
È importante utilizzare strumenti ben affilati e disinfettati per evitare la trasmissione di patogeni. Nei casi di coltivazione in vaso, una potatura regolare permette di mantenere la pianta compatta e più gestibile, mentre in piena terra può essere necessario intervenire con maggiore decisione per evitare uno sviluppo eccessivo.
Moltiplicazione
La moltiplicazione del Selenicereus undatus avviene principalmente per talea, un metodo semplice e efficace che permette di ottenere nuove piante identiche alla madre.
I fusti tagliati durante la potatura possono essere lasciati asciugare per alcuni giorni in un luogo ombreggiato prima di essere interrati in un substrato sabbioso e leggermente umido.
Il radicamento avviene generalmente in poche settimane, soprattutto durante la stagione calda.
Le talee radicate possono essere trapiantate una volta che l’apparato radicale è ben sviluppato, prestando attenzione a non danneggiarlo.
Parassiti e malattie
Il Selenicereus undatus è una pianta piuttosto resistente, ma può essere attaccata da alcuni parassiti come cocciniglie, afidi e acari, specialmente in ambienti caldi e secchi.
Le infestazioni possono compromettere la crescita della pianta e la qualità dei frutti, quindi è importante intervenire tempestivamente con trattamenti specifici, preferibilmente naturali o a basso impatto ambientale.
Tra le malattie fungine, i marciumi radicali causati da eccessi d’acqua sono i più frequenti e pericolosi. Anche l’oidio e altre muffe possono comparire in condizioni di scarsa ventilazione e umidità elevata.
Quali parassiti attaccano il Selenicereus undatus?
Il Selenicereus undatus è una pianta piuttosto resistente, ma può essere attaccata da alcuni parassiti come cocciniglie, afidi e acari, specialmente in ambienti caldi e secchi.
Quando fiorisce il Selenicereus undatus?
I fiori sono spettacolari, grandi e candidi, con petali che si aprono lentamente dopo il tramonto estivo e che emanano un profumo dolce e intenso, destinato ad attirare gli impollinatori notturni come falene e pipistrelli.
La fioritura è effimera e dura solo una notte, ma può ripetersi più volte durante la stagione calda. Il fiore appassisce rapidamente al mattino successivo, lasciando il posto alla formazione del frutto, che cresce nei giorni successivi fino a raggiungere dimensioni importanti.
Il Selenicereus undatus ha bisogno di potature?
La potatura del Selenicereus undatus è utile non solo per contenere lo sviluppo della pianta, ma anche per stimolare una maggiore produzione di fiori e frutti.
Le operazioni vanno effettuate preferibilmente alla fine dell’inverno o all’inizio della primavera, prima della ripresa vegetativa.
Come innaffiare il Selenicereus undatus?
Sebbene il Selenicereus undatus sia un cactus, non va trattato come una pianta desertica in senso stretto.
La sua origine tropicale lo rende sensibile alla prolungata siccità durante i periodi di attiva vegetazione, ma richiede comunque un’attenta gestione idrica. Durante la primavera e l’estate, è opportuno irrigare con regolarità, sempre attendendo che il substrato asciughi completamente tra un’annaffiatura e l’altra.
Il Selenicereus undatus è una pianta rampicante?
La coltivazione del Selenicereus undatus richiede attenzione ma non è particolarmente complessa. Una volta trovata la giusta collocazione, la pianta si sviluppa con forza e regolarità, producendo nuovi fusti durante tutta la stagione calda.
È importante dotarla fin dall’inizio di un supporto solido su cui possa arrampicarsi, dato che tende a espandersi in modo disordinato se lasciata ricadere.