Se non conosci il Gelsomino del Madagascar ecco tutto quello che c’è da sapere

Siamo abituati ad avere a che fare con un gelsomino comune che adorna i nostri pergolati e i nostri balconi o le pareti delle nostre aiuole con fiori piccoli e bianchi, fortemente profumati e delicati.

Esiste però una pianta conosciuta come Gelsomino del Madagascar, sicuramente per le sue origini proprio in Madagascar, dal nome botanico Stephanotis Floribunda, con corolle bianche più grosse, un profumo decisamente più forte.

Appartiene alla famiglia delle Apocynaceae, la stessa dell’oleandro; il suo nome dal greco vuol dire letteralmente corona poggiata sulle orecchie, probabilmente per l’utilizzo che le popolazioni indigene ne hanno sempre fatto, cioè quello di coronarsi il capo visto i rami molto malleabili.

Vediamo insieme in che modo averne cura per rendere colorati e profumati i nostri balconi o il nostro giardino.

Caratteristiche

Il gelsomino del Madagascar, nonostante la sua certa crescita come pianta rampicante, può essere coltivato anche come pianta d’appartamento, se rispettate particolari condizioni.

La sua crescita in natura può prevedere anche piante dall’altezza di 5 metri mentre se coltivate in vaso sono chiaramente contenute le sue dimensioni.

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Le sue foglie possono essere anche lunghe 10 cm e hanno una particolare forma ovale e molto lucide e verdi.

Esposizione

Il gelsomino del Madagascar apprezza luoghi particolarmente luminosi ma non ama stare sotto il sole cocente; dunque, va tenuta lontana dai raggi diretti del sole.

Predilige una temperatura particolarmente mite, tra i 21 e i 25 gradi così da veder prosperare il suo fogliame abbondante ed i suoi splendidi fiori.

Anche l’umidità è un fattore che apprezza particolarmente, soprattutto durante il periodo di fioritura.

Fioritura

Il fiore della Stephanotis somiglia al gelsomino ma ha la caratteristica di avere dei petali più lunghi e di essere più grosso.

È una pianta a fioritura tipicamente primaverile, dunque a partire da marzo e per tutto il periodo estivo i suoi fiori bianchi e profumati adorneranno pergolati e balconi.

Coltivazione e cura

La stephanotis non richiede particolari attenzioni, con un livello di adattabilità rilevante dato che molti decidono di coltivarla in vaso ed in casa, prediligendo le stanze più umide della casa.

Terreno

Il terriccio della stephanotis è bene che sia leggermente acido e particolarmente drenante.

Nella coltivazione in vaso è fondamentale che vi siano componenti quali torba, sabbia e pezzi di corteccia di pino.

Questi materiali non solo rendono il terriccio ben drenato ma consentono di trattenere l’umidità senza rendere il terriccio zuppo, oltre a renderlo ben areato.

Quando innaffiare

Nel periodo di fioritura, dunque a partire da marzo fino alla fine dell’estate, il gelsomino del Madagascar apprezza particolarmente il terriccio umido, ma mai zuppo. Assicurati di innaffiarlo in modo regolare, evitando i ristagni.

Non lasciare mai il terriccio secco: potresti innaffiarlo al bisogno verificando l’umidità del terriccio con le dita.

Utilizza acqua morbida o distillata per le innaffiature oppure acqua piovana. Non tollera bene l’acqua calcarea, che potrebbe causare la caduta precoce dei fiori.

Riduci le innaffiature nel periodo invernale poiché la pianta va in riposo vegetativo.

Concimare

A partire da marzo, contribuisci ad arricchire il terriccio di nutrienti con fertilizzanti liquidi almeno una volta al mese.

Puoi servirti di un comune fertilizzante per piante da fiore da diluire in acqua così da non sovraccaricare il terriccio oppure realizzare dei fertilizzanti fai da te a base di potassio con bucce di banana o a base di fondi di caffè ricchi di azoto.

Potatura

La potatura può essere effettuata semplicemente per fare in modo che la pianta abbia la forma desiderata o un aspetto gradevole ed armonioso.

Ricorda di effettuarle verso la fine dell’inverno, all’inizio di febbraio, così da non andare troppo oltre, quando potresti trovare già i primi germogli sulla soglia della primavera.

Moltiplicazione

La Stephanotis può essere propagata per talea nei mesi che vanno da aprile a giugno. Le talee potrebbero impiegarci dalle 4 alle 6 settimane per radicare.

Procurati talee di almeno 10 cm, tagliando appena sotto un nodo fogliare, rimuovendo le foglie alla base.

Inserisci le talee in un vaso con un mix di terriccio e sabbia, tenuto umido e ricoperto da un sacchetto di plastica per trattenere l’umidità.

Posiziona il vasetto in un luogo fresco, lontano dal sole diretto. Una volta che le talee hanno radicato puoi rinvasarle singolarmente.

Malattie e parassiti

Le cocciniglie sono ghiotte del fogliame ampio del gelsomino del Madagascar. Cerca macchie lanuginose bianche.

Ispeziona regolarmente le foglie e rimuovi le piccole infestazioni usando un panno con dell’alcol per le infestazioni meno gravi oppure olio di Neem o pesticidi da banco appositi per infestazioni gravi.

Anche il ragnetto rosso può infestare la stephanotis, e puoi rilevarlo passando sotto la foglia un tovagliolo e rilevando piccole strisce rosse.

La mosca bianca oppure gli afidi sono altri parassiti che approfittano delle foglie di questa pianta, soprattutto nel periodo estivo.

Utilizza spray fai da te o rimedi specifici antiparassitari se le infestazioni si rivelano particolarmente difficili da combattere.

Come riprodurre la Stephanotis?

La Stephanotis può essere propagata per talea nei mesi che vanno da aprile a giugno.

Quando fiorisce il Gelsomino del Madagascar?

È una pianta a fioritura tipicamente primaverile, dunque a partire da marzo e per tutto il periodo estivo i suoi fiori bianchi e profumati adorneranno pergolati e balconi.

Quando potare la Stephanotis?

La potatura può essere effettuata semplicemente per fare in modo che la pianta abbia la forma desiderata o un aspetto gradevole ed armonioso.
Ricorda di effettuarle verso la fine dell’inverno, all’inizio di febbraio, così da non andare troppo oltre, quando potresti trovare già i primi germogli sulla soglia della primavera.

Come far fiorire il Gelsomino del Madagascar?

Durante il periodo invernale induci la pianta al riposo vegetativo, soprattutto se coltivata in casa. A questo scopo è bene porre la pianta in una stanza poco riscaldata (12-14°C) ed illuminata.

Come si concima la Stephanotis?

A partire da marzo, contribuisci ad arricchire il terriccio di nutrienti con fertilizzanti liquidi almeno una volta al mese.

Puoi servirti di un comune fertilizzante per piante da fiore da diluire in acqua così da non sovraccaricare il terriccio oppure realizzare dei fertilizzanti fai da te a base di potassio con bucce di banana o a base i fondi di caffè ricchi di azoto.


Photo Credits:

Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Giuseppe Iozzi
Giuseppe Iozzi
Nato a Napoli. Psicologo, col pollice verde. Ascolto i pazienti per professione, parlo alle piante per passione.