Forma arrotondata e tante spine: l’echinocactus è tra le piante grasse più amate per la sua resistenza e il suo aspetto caratteristico.
Comunemente è più conosciuta come cuscino della suocera, in quanto la forma ricorda quella di un cuscino che, con le sue spine può essere un po’ molesto (proprio come simpaticamente si dice di una suocera).
Si tratta di una pianta adatta anche ai principianti del giardinaggio proprio per la sua facilità di coltivazione e le cui dimensioni possono variare dai pochi centimetri ai 90 di diametro negli esemplari più maturi.
Caratteristiche
Iniziamo a conoscere questa pianta partendo dalle sue caratteristiche principali e le sue necessità di esposizione.
Varietà
Quando parliamo di echinocactus ci riferiamo a un genere appartenente alla famiglia della Cactaceae: questa pianta può quindi essere definita un vero e proprio cactus.
All’interno di questo genere, poi, rientrano diverse specie. La più conosciuta è sicuramente quella dell’echinocactus grusonii, detto comunemente grusone, con fusto a forma di globo o cilindrico.
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Oppure puoi entrare nel nostro Gruppo Facebook dove puoi spiegarmi il TUO dubbio su fiori e piante... e non dimenticare di mettere una foto della tua pianta così capisco subito il problema! Ti Aspetto!Abbastanza diffuso è anche l’echinocactus parryi, alto fino a 30 cm e conosciuto per i fiori gialli con il centro rosso.
Esposizione
Non dimenticate che l’echinocactus è pur sempre una pianta succulenta: per questo, ama il sole e il caldo, mentre teme le temperature basse.
Generalmente è considerata una pianta da esterni ma, con i dovuti accorgimenti, nulla vieta di tenerla in casa.
Mettetela alla luce diretta, senza temere l’alta temperatura.
In inverno, questa pianta inizia a soffrire se la temperatura scende sotto gli 8 °C, mentre muore se scende sotto gli 0 °C. In caso di gelate o freddo eccessivo, portatela dentro o copritela con un telo protettivo in nylon.
Fioritura
Quando coltivato fuori dal suo habitat naturale, l’echinocactus fiorisce molto raramente.
A fiorire, inoltre, sono le piante molto mature, ossia che abbiano almeno 15-20 anni.
I fiori sono gialli e compaiono sulla parte superiore della pianta.
Cura e coltivazione
Scopriamo ora quali sono le necessità specifiche di questa pianta, in modo da coltivarla al meglio.
Terreno
Se siete in dubbio su quale terreno scegliere per il vostro cuscino della suocera, ricordate che questa pianta odia i ristagni idrici.
Di conseguenza il terreno deve essere ben drenato. Scegliete un terriccio specifico per piante grasse e aggiungeteci della sabbia.
In questo modo, il terriccio risulterà drenante e abbastanza compatto per le radici di questa pianta.
Per una crescita ottimale della pianta, dovreste rinvasarla ogni anno nel mese di marzo.
Innaffiature
Acqua? Sì, ma con moderazione.
Nell’innaffiare questa pianta dovete essere molto attenti: le sue radici sono delicate e, in caso di troppa acqua, potrebbero marcire.
Innaffiate quanto basta per mantenere il terreno umido. In estate, circa ogni 15 giorni. Nei mesi freddi, riducete le innaffiature al minimo.
Concime
La pianta non deve essere necessariamente concimata. Se, però, volete renderla più rigogliosa o accelerarne la crescita, potete scegliere un concime specifico per piante grasse.
L’ideale è un fertilizzante a base di amminoacidi, ma anche di ferro, rame, zinco e boro.
Il periodo ideale per la concimazione va da marzo fino a metà agosto.
Potatura
L’echinocactus, non avendo rami o foglie, non è una pianta che necessita di potatura.
Moltiplicazione
Sono 2 i modi per moltiplicare questa pianta.
Il primo consiste nella riproduzione per seme che dovrete piantare nel mese di aprile in un composto di terra e sabbia.
La crescita della pianta è molto lenta: non appena notate un germoglio abbastanza sviluppato, con le sembianze dell’echinocactus, rinvasate in un vaso più grande e adatto.
Più facile è il secondo metodo: ossia la moltiplicazione per polloni.
In questo caso dovete ricavare un pollone, ossia una delle piccole piantine laterali (che molti definiscono piante figlie) che crescono quando l’echinocactus è abbastanza maturo.
Il pollone va estratto dal terreno, senza danneggiare le radici, e poi va piantato in un vasetto con sabbia e terreno universale.
Mettetelo in un posto luminoso e caldo (intorno ai 22-24 °C): nei mesi seguenti, il pollone crescerà diventato sempre più grande e simile alla pianta madre.
Malattie e parassiti
Pur trattandosi di una pianta resistente, l’echinocactus non è totalmente immune da malattie o attacchi di parassiti.
Il principale problema di questa pianta è rappresentato dal marciume delle radici: questo si presenta quando ci sono ristagni idrici nel terreno, dovuti a un eccessivo innaffiamento o a un terriccio non abbastanza drenante.
A volte, se esposto a un ambiente molto umido, l’echinocactus può essere attaccato dalla cocciniglia.
In tal caso, dovrete strofinare la parti attaccate con un misto di acqua (2 parti) e aceto bianco (1 parte) oppure con dell’alcol denaturato, aiutandovi con un batuffolo di cotone.
Con entrambe le sostanze, vi libererete dei parassiti e delle loro uova.
Curiosità
La parola echinocactus deriva dal greco antico “echinos” che significa riccio o procione: la pianta, infatti, essendo ricoperta di spine ricorda questo animale.
Nei Paesi angolfoni, invece, questa pianta è meglio conosciuta come golden ball, ossia sfera d’oro, in quanto le spine hanno un colore tendente all’oro che illumina l’intera pianta.
Come si annaffia il cuscino della suocera?
L’echinocactus va innaffiato con moderazione. In estate, circa ogni 15 giorni. In inverno, le innaffiature vanno ridotte al minimo o totalmente sospese.
Come curare l’Echinocactus?
Mettete la pianta in un luogo molto luminoso e caldo. In inverno, potete portare la pianta al chiuso: l’ideale è una temperatura che vada intorno ai 10 °C.
Quando fiorisce il cuscino della suocera?
Il cuscino di suocera fiorisce molto raramente e soltanto quando è ormai molto matura, intorno ai 15-20 anni d’età.
Il periodo della fioritura è tra fine-primavera e inizio-estate.
Quanto vive un Echinocactus?
Si tratta di una pianta che vive molto a lungo. Se ben curati, alcuni esemplari raggiungono anche i 100 anni d’età.